Tab Article
La politica e i partiti, oggi in Italia, sono arrivati a un bivio: o cambiano la loro natura e i modi di comunicare con i cittadini, gli elettori, oppure la scena sarà occupata da forme di antipolitica e da estremismi che possono sfociare in derive fiduciarie pericolose. Questo volume, però, non si occupa dell'"essere" della politica, compito che lasciamo volentieri ai politologi, ma del "dire", ovvero delle forme e delle strategie della comunicazione pubblica contemporanea, utilizzando esempi tratti dai discorsi messi in campo da soggetti politici italiani e internazionali. In particolare si vuole porre l'accento su quello snodo fondamentale e prioritario della comunicazione politica che è la questione fiduciaria. All'interno di ogni patto comunicativo, e di quello politico in particolare, la fiducia è la premessa e, allo stesso tempo, la base fondamentale su cui si regge ogni narrazione che abbia la prerogativa e l'ambizione di essere coerente ed efficace. Il libro prende in esame l'evoluzione del patto fiduciario con gli elettori. Dopo aver avanzato l'ipotesi secondo cui, nella comunicazione pubblica postmoderna, il credere precede e, spesso, mette in secondo piano il sapere, vengono analizzate le forme e le strategie tipiche delle narrazioni iperrealiste (Berlusconi, Sarkozy, Di Pietro, Grillo) che si sono imposte in questi ultimi anni, moltiplicando consenso e producendo risultati elettorali positivi.